ColorChecker è un pannello di riferimento per i colori, formato da una serie di tacche colorate raccolte su un cartoncino scuro e rigido che fa da supporto. Ci sono varie versioni di ColorChecker, ma la più comune è quella a 24 tacche, la versione classica, che è grande quanto un foglio A4:
Altre versioni sono la Mini (come la precedente, ma grande quanto una carta di credito), la Passport (come la mini ma su un altro supporto richiudibile), la DC (digital camera, sconsigliata e ora non più disponibile) e la SG (semigloss, in formato A4 con 140 tacche, tra le quali anche le 24 tacche della versione classica). Qui considero solo la versione a 24 tacche.
Le tacche colorate sono realizzate con pigmenti molto stabili, che non decadono con il tempo, e saldamente fissati al cartoncino nero di supporto. Naturalmente il pannello deve essere conservato, quando non viene usato, al riparo dagli agenti atmosferici e dalla luce.
Questi sono i nomi delle tacche, nell’ordine da sinistra a destra e dall’alto in basso:
dark skin pelle scura
light skin pelle chiara
blue sky cielo azzurro
foliage fogliame
blue flower azzurro fiore
bluish green verde tendente al blu (bluastro)
orange arancio
purplish blue blu tendente al viola (violastro)
moderate red rosso chiaro
purple viola
yellow green verde giallo
orange yellow giallo arancio
blue blu
green verde
red rosso
yellow giallo
magenta magenta
cyan ciano
white bianco
neutral 8 grigio neutro (ma ha una leggera dominante) di chiarezza 8/10
neutral 6.5 grigio neutro di chiarezza 6.5/10
neutral 5 grigio neutro di chiarezza 5/10, quindi grigio medio (riflettanza 18%)
neutral 3.5 grigio neutro di chiarezza 3.5/10
black nero
I pigmenti sono molto stabili e in prima approssimazione le coordinate colorimetriche sono le stesse per tutti gli esemplari recenti di ColorChecker (pare che negli anni ci siano state 4 varianti).
I dati del ColorChecker originale del 1976 erano forniti nelle coordinate colorimetriche Yxy e sotto l’illuminante C. Dal 2005 sono forniti in Lab D50 in questa pagina di X-Rite. Si possono trovare anche nel software ProfileMaker e in Passport.
Tuttavia per lavori di precisione potrebbe essere necessario misurare i valori spettrali e/o colorimetrici delle tacche del proprio ColorChecker. In Internet e in letteratura si trovano molte misure “personali”, sia spettrali che colorimetriche.
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In fotografia digitale tipicamente si usa ColorChecker per gli scopi seguenti:
bilanciamento del bianco fatto via software in un Raw converter;
creazione di profili colore di fotocamera secondo gli standard ICC e DCP;
calibrazione di caratterizzazioni di fotocamera (Adobe Camera Raw e Lightroom);
verifica dell’esposizione della scena;
bilanciamento del bianco fatto direttamente con la fotocamera.
-Bilanciamento del bianco fatto via software in un Raw converter
Nella scena si posiziona un ColorChecker (eventualmente Mini) oppure si fanno due scatti della scena, uno con e uno senza ColorChecker; si scatta in Raw e nel Raw converter si imposta il bilanciamento del bianco sulla seconda tacca dell’ultima riga (grigio neutro chiaro).
-Creazione di profili di colore di fotocamera ICC e DCP
Vari software consentono la creazione di profili di fotocamera secondo ICC e supportano ColorChecker. Alcuni sono elencati in questa pagina del blog. Invece, ci sono attualmente solo due software che consentono la creazioni di profili secondo DCP (DNG Camera Profile) e precisamente DNG Profile Editor di Adobe e Passport di X-Rite.
-Calibrazione di caratterizzazioni di fotocamera in ACR e Lr
Adobe Camera Raw e Lightroom utilizzano, per la conversione dei dati Raw in dati RGB ProPhoto, matrici di caratterizzazione per due temperature di colore che vengono interpolate per ottenerne una, che è quella che viene usata. Questa matrice è generica per tutti gli esemplari di una data fotocamera, ma può essere “messa a punto” o “calibrata” con le impostazioni di Calibrazione, le quali a loro volta vengono fatte sulla base di un ColorChecker e di uno script (in teoria si può fare anche a mano).
-Verifica dell’esposizione della scena
Con le tecniche già usate in fotografia analogica.
-Bilanciamento del bianco fatto direttamente con la fotocamera
Molte fotocamere permettono di regolare il bilanciamento del bianco fotografando full frame una superficie neutra (white balance preset). Nella versione Passport di ColorChecker c’è la White Balance Chart che è molto adatta a questo scopo, perché ha una distribuzione spettrale di riflettanza piatta per quasi tutto lo spettro.
Nel ColorChecker si può fotografare per esempio la seconda o terza tacca dell’ultima riga, se si riesce ad ingrandire a sufficienza, ma non sono tacche perfettamente neutre.
Caratteristiche tecniche
dati colorimetrici
Formato:
- ColorChecker Classic: 21,6 x 27,9 centimetri
Peso spedizione:
- ColorChecker Classic: 230 g
CCC
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